Daniel mi ha praticamente costretto, con la forza e con minacce di vario genere,
ad uscire.
Ho passato l’ultimo semi periodo chiuso in me, in casa mia, staccato i contatti con il mondo, mollato gli ormeggi che mi tenevano legato ad un molo di un porto che stento da sempre a riconoscere.
Accovacciato tra le mie mura, come un fuggiasco inseguito dal mondo, in un bunker incustodito, nascosto alla perfezione e apparentemente pieno di provviste inesauribili.
In effetti non ci stavo poi cosi male nel mio bunker, in casa ho libri a sufficienza per un paio d’anni e una buona scorta di sugo e roba da scongelare,mi sarei dovuto scomodare solo per il vino e il fumo, ma sarebbe stata una buona scusa per prendere aria nuova, un po’ come fanno le balene, costrette a venire in superficie per respirare, ma pronte ad immergersi subito dopo nella scura e buia protezione degli abissi.
Peccato che non eravamo solo io e lui , a noi si sono unite due tipe che deve aver cominciato a frequentare Daniel approfittando della ennesima recente situazione da “scapolo in periodo sabbatico”.
Comincio a chiedermi se non sia una sua tattica, quella di vivere storie intensamente per pochi mesi e riuscire ad uscire dalle stesse in pochi giorni, per ritrovarsi di nuovo bisognoso dei suoi spazi e della sua liberta’, per darsi una scusa,per avere il diritto di non assumersi responsabilita’ a lungo termine.
Ho capito subito quale delle due ragazze fosse quella che stava broccolando perche’ in effetti la fase del broccolamento l’aveva passata, lei sorrideva appena lui diceva qualcosa e lui faceva lo stesso con lei , come a voler segnalare all’altro uno stato positivo di se stesso, dare la sensazione che le cose erano apposto, mi mettevano profonda tristezza.
Al cinema abbiamo visto un film che se fosse stato per me ,non avrei nemmeno visto se fosse stato l’unico film da poter guardare su un volo transoceanico di 12 ore, ma eravamo in quattro e abbiamo fatto scegliere alle ragazze.
Una volta, al cinema, potevi sceglierti il posto, se arrivavi presto te ne garantivi uno buono, adesso ti viene assegnato quando lo compri a seconda di quelli che restano disponibili ,speravo che non ce ne fossero 4 in fila, c’erano.
Cosi daniel a furia di movimenti rapidi e gesti nell’aria e occhiolini ha fatto in modo di mettere le ragazze al centro, quella che stava vicino a me, sembrava un po annoiata, forse perche’ non le davo corda, o forse anche lei e’ stata costretta ad uscire dal suo bunker, anche se mi sembrava abbastanza profumata e truccata per una costretta ad uscire.
Io mi sono cambiato la biancheria ma indosso la stessa felpa che non mi son tolto nemmeno per andare a dormire la notte prima e i jeans hanno due spaventose ma per fortuna non cosi evidenti macchie di vino rosso su una delle coscie.
La pellicola, anche se immagino che di pellicola non si tratti ormai da decenni e’ uno stupido e allucinante film americano, pieno di esplosioni e inseguimenti, e personaggi civili che impugnagno per la prima volta una pistola e fanno fuori decine di malavitosi super addestrati a sparare e a vivere situazioni di pericolo.
Alla fine del film , vorrei essere a casa in un secondo, invece immagino il tragitto che devo fare e mi viene un po’ di magone, mi accorgo che invece le ragazze e daniel non si alzano, guardo daniel e chiedo se c’è qualcosa che non va, e lui fa spallucce come a voler farmi capire che le ragazze usano fare cosi.
Nell’elenco delle cose che mi annoiano di più nella vita, guardare i titoli di coda di un film sta credo al secondo posto, preceduto solo dall’ascoltare radio italia.
Invece loro due si guardano tutti i titoli di coda del film e criticano il fatto che nessuno se li caga.
Io sono uno di quelli che non se li caga, un film e’ un film, punto, quando l’ultima immagine e’ finita , basta.
Posso ascoltare un eventuale canzone di chiusura durante i titoli di coda, questo si,ma nel
frattempo si puo’ anche cominciare ad uscire dal cinema ,no?
Cosi esco, riconosco che la cosa non e’ educatissima ma fuori l’aria era perfetta e il
tabacco chiuso attorno alla cartina aveva il sapore della liberta’.
A casa mi sono lasciato sfiorare da un pensiero, una domanda a me stesso.
Perche’ non ho, da un po’ di tempo a questa parte, molto interesse nelle donne, e nel sesso?, quando invece una volta lo cercavo come se un astinenza di pochi giorni potesse procurare crisi profonde, lacerazioni non ricucibili?
Mi rilasso leggendo un libro che ho in doppia copia, prendo la versione tascabile perche’ la copertina e’ gia un po’ rovinata, la versione cartonata invece sembra pulita e nuova, potrei farne un regalo per natale, sempre che non lo regali a chi me lo ha regalato.
Mando un sms a daniel per scusarmi del fatto che non sono stato di grande compagnia, ci penso un po’, poi clicco su invio.
Solo io posso cambiare tutto quello che vedo non cambiare davanti ai miei occhi.
Prima di addormentarmi decido che devo uscire da questa situazione, la solitudine e la sua ricerca creano dipendenza, e io amo da sempre le cose che provocano dipendenza, ma questa droga ha un rapporto mentale/ambientale/sociale troppo devastante da sostenere.